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DAI DIAMANTI NON NASCE NIENTE 

DAL COMPOST NASCONO I FIORI

 

Vi invitiamo a leggere questa breve introduzione a proposito del compostaggio di quartiere e a compilare questo questionario sul riciclo per aiutarci a realizzarla.

La nostra volontà è quella di coinvolgere il quartiere stesso nella realizzazione di una compostiera comune presso il giardino della “Fortezza” e in altri luoghi che via via verranno identificati.

 

Ma che cos'è il compostaggio?

Il compostaggio consiste nel ricreare le condizioni idonee ai processi di trasformazione delle sostanze organiche biodegradabili ad opera di microrganismi fino ad ottenere un prodotto, chiamato compost, ricco di sostanze atte a conservare la fertilità del suolo e a favorire la crescita di piante e frutti.

Il compost è un “concime naturale” di eccellente qualità e senza cattivi odori; si presenta come un terriccio soffice e bruno utilizzabile per la fertilizzazione dei giardini, degli orti e delle piante in vaso.

Per avere un buon compost è importante realizzare un ambiente in cui i microrganismi possano svilupparsi nelle migliori condizioni. A livello domestico, nel nostro caso di quartiere, questo processo si realizza facilmente con l’impiego di un contenitore chiamato composter o compostiera.

La compostiera è il contenitore in cui avviene il processo di produzione del compost a partire dai rifiuti organici. Se adeguatamente gestita non crea alcun problema igienico e non attira animali domestici, randagi o selvatici.

 

Cosa mettere nella compostiera

Cosa NON mettere nella compostiera

  • scarti di cucina (verdura, frutta, fondi caffè, bustine di the...) 

  • materiali biodegradabili (carta, legno, sacchetti biodegradabili...) 

  • avanzi di bevande alimentari

  • vetro, metalli, plastica 

  • pile, pannolini, legno laccato o verniciato 

  • farmaci scaduti, residui di vernice 

  • carta patinata (riviste), tessuti sintetici

 

... ma perché smaltire attraverso compostaggio domestico?

Con la differenziata gli scarti di cibo, gli sfalci e le potature saranno sottratti alla discarica, non  produrranno più percolato, tossico per tutte le forme di  vita che popolano i torrenti, e - grazie al processo "naturale" del compostaggio - diventeranno un fertilizzante agricolo.     

Ma c'è un problema!

in Liguria non c'è un solo impianto di compostaggio e, fino ad oggi, nessun sindaco dei Comuni della Provincia di Genova se l'è sentita di scegliere il sito dove ospitare i quattro impianti di compostaggio previsti a cominciare dal lontano 2003.

Motivi di questa non scelta?! 

il timore di perdere consenso da parte dei cittadini più vicini agli impianti e il fatto che il compostaggio non gode dei succulenti incentivi pubblici, previsti invece per la termovalorizzazione. Le conseguenze di questa “non decisione” consistono: nel mandare i nostri scarti di cibo negli impianti di compostaggio alessandrini, con un costo di smaltimento - a carico di noi tutti - di circa 90 euro a tonnellata più trasporto, e nella necessità di spendere per il trattamento del percolato di Scarpino che continuerà per decenni a contaminare il territorio, anche dopo la chiusura della discarica.

Per cercare di rimediare a questa serie di mancanze, il Comune di Genova (delibera 69/2009), in collaborazione con AMIU, attraverso il Progetto comunale sul compostaggio domestico ha indicato modalità finalizzate a promuovere e incentivare tale pratica; in tal senso ha promosso l'utilizzo di compostiere attraverso la riduzione della Tariffa di Igiene Ambientale (TIA) per le famiglie che hanno potuto aderire a questo progetto, ma per farlo occorre avere alcuni requisiti specifici, banalmente lo spazio fisico in cui posizionare la compostiera.

Per sopperire all'impossibilità di buona parte di noi di poter realizzare tale riciclo domestico e convinti che la diffusione del compostaggio possa ridurre significativamente il peso e il volume dei rifiuti che devono essere poi smaltiti e che ciò possa sicuramente portare ad un risparmio, oltre che contribuire alla sanità del nostro territorio, abbiamo pensato di creare una o più compostiere di quartiere in cui gli interessati possano smaltire i propri rifiuti organici, ricavandone poi fertilizzante per i propri orti o da utilizzare nella fertilizzazione dei parchi pubblici sampierdarenesi.

Ti ha interessato?

Continua compilando il Questionario sul Riciclo!

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